Il significato di Long Term Care Matteo Chiriatti Novembre 18, 2023
Il significato di Long Term Care

La nostra età media si sta allungando.

Tuttavia, anche se l’allungamento dell’aspettativa di vita appare uno scenario desiderabile, non è privo di complicazioni sia a livello individuale che a livello sociale, come per esempio la perdita di autosufficienza.

E oltre alla vecchiaia, altri avvenimenti spiacevoli come un infortunio o una malattia possono minare la nostra autosufficienza.

Riusciremo anche in questa eventualità a conservare uno stile di vita dignitoso e a non gravare sui nostri familiari?

Cos’è la non autosufficienza?

La non autosufficienza rappresenta l’incapacità di compiere autonomamente le funzioni essenziali della vita quotidiana:

  • Muoversi
  • Alzarsi
  • Nutrirsi
  • Lavarsi
  • Vestirsi
  • Espletare le funzioni fisiologiche

Questa condizione implica dunque la necessità della presenza fisica e dell’assistenza costante di un’altra persona.

La non autosufficienza esiste da sempre e ha un impatto sul bilancio familiare

Colpisce principalmente le persone anziane, ma anche chi subisce gravi infortuni o malattie. Il Servizio Sanitario Nazionale, che ha sempre fornito sostegno alle persone non autosufficienti, negli ultimi anni ha iniziato a tagliare le spese ad esse dedicate. Di conseguenza queste spese gravano sulle spalle del malato e dei suoi parenti, portando circa il 40% delle famiglie italiane a faticare per sostenere tutti i costi legati al supporto di un loro caro non più in grado di provvedere a se stesso (fonte: Rapporto sul bilancio di welfare delle famiglie italiane, 2018, MBS Consulting).

Le soluzioni possibili, per chi vuole tutelarsi, sono due:

– un piano di accumulo (o più in generale attraverso l’impiego di risorse finanziarie accumulate negli anni);

una polizza dedicata al rischio perdita di autosufficienza.

La scelta di creare una “pensione di accompagnamento privata”,  attraverso le proprie risorse finanziarie, potrebbe essere poco efficace e impegnativa, in quanto richiederebbe risorse economiche consistenti, oltre alla necessità di individuare soluzioni adeguate nella forma e nel rendimento; il rischio concreto, quindi, sarà di mancare l’obiettivo.

Nel caso di una polizza dedicata, invece, l’impegno finanziario è decisamente più contenuto e soddisfa il bisogno richiesto, dato che viene stabilito a priori l’importo della pensione complementare di accompagnamento che si vorrebbe percepire dalla Compagnia di Assicurazione. Sarà quest’ultima a stabilire il rischio e quindi l’importo del premio che il cliente dovrà versare.